LA BLOCKCHAIN NELL’ ENERGY MANAGEMENT

La garanzia dell’efficienza energetica e la certezza degli incentivi sono gli ambiti dove la Blockchain fa la differenza.

Il termine Blockchain è entrato nell’ uso comune del linguaggio interpretando un nuovo modo di intendere il commercio e il conseguente utilizzo del denaro. Ad oggi la blockchain è intesa ancora come una tecnologia matura, utilizzata in ambienti prettamente finanziari capace di regolamentare transazioni economiche al di fuori dei circuiti bancari.

Ultimamente può capitare che andando al supermercato si legga che l’intera filiera di produzione di un determinato alimento sia stata tracciata in maniera univoca utilizzando la blockchain. Ecco quindi che questo nuovo modo di archiviare dati sensibili in maniera sicura e distribuita nel web cloud, inizia ad affacciarsi nel mondo reale andando sicuramente ad occupare una posizione rilevante negli interscambi tra le persone, le aziende e le istituzioni. Viene naturale pensare che la raccolta dati da tutte le attività umane e da tutte le cose che ci circondano, è garantita sempre di più da sistemi automatici facenti parte dell’Internet of Things (IoT), capaci di generare indefiniti volumi di dati che dovranno essere successivamente analizzati e strutturati in modalità diverse rispetto al passato presente.

Da qui nasce il collegamento con la blockchain, capace di espandere più o meno all’ infinito lo spazio di archiviazione attraverso un sistema a “catena” nel quale poter porre al sicuro i risultati di quelle analisi e i relativi dati di origine raccolti dall’ IoT.

A tutto ciò non rimane indifferente la gestione dell’energia che può sfruttare le potenzialità offerte dalla blockchain per poter garantire una serie di obiettivi del produttore, del consumatore o di entrambi il cosiddetto prosumer.

Uno stabilimento industriale è spesso un Prosumer ed è un ambito qualificante per l’applicazione della blockchain all’ interno dei processi di produzione, distribuzione e consumo dell’energia elettrica e termica.

L’ Italia è stata la prima in Europa ad adottare un valido sistema di monitoraggio dell’utilizzo dell’energia all’ interno dei grandi consumatori, il tutto espresso all’ interno della normativa 102 del 2014 relativa all’ obbligo delle diagnosi energetiche. Il legislatore impone ai soggetti obbligati a tale verifica quadriennale, la consuntivazione dei dati provenienti dalla catena di produzione e utilizzo dell’energia attraverso sistemi di monitoraggio certificati a tale scopo. Qui trova il primo spazio utile la blockchain, in grado di raccogliere in modalità semi-automatica i dati rilevanti del processo di analisi energetica archiviando una serie di foot print delle varie stagionalità produttive dello stabilimento. In accordo alla normativa, una analisi annuale a valle di queste archiviazioni sicure, chiude l’anello della blockchain nel quale saranno contenute tutte le necessarie informazioni sensibili richieste dall’ Ente preposto alla verifica.

Altro capitolo nel quale l’applicazione della blockchain rendere efficace un investimento in efficienza energetica, è quello di rendere certo il raggiungimento degli obiettivi operativi prestabiliti dal progetto ma soprattutto avere una garanzia circa l’ottenimento di incentivi o agevolazioni fiscali legati all’ intervento. La consapevolezza del dato nella gestione dell’energia all’ interno di uno stabilimento industriale è importantissima per raggiungere un obiettivo di efficienza energetica. Spesso la mancanza di chiarezza nei dati consuntivati accompagnata da un inadeguato sistema di archiviazione capace di garantire l’integrità del dato, porta a dei risultati inaspettati per l’investitore responsabile dell’intervento.

Questa è solo una faccia della medaglia dell’iniziativa mentre esiste anche il risvolto legato all’ interpretazione che l’Ente preposto al controllo pone nei dati sottoposti in fase di dichiarazione. Tale controllo può determinare non solo il mancato rispetto delle linee guida della normativa, ma soprattutto una parziale generazione di un incentivo legato alla tipologia di intervento o una agevolazione fiscale sull’ investimento effettuato. È se a tale check risultasse comunque negativo ad eventuali anomalie, niente può garantire un controllo a ritroso nel tempo su tutti i benefici sino a quel punto acquisiti da colui che ha scommesso sull’ intervento di efficienza energetica. Questo punto è particolarmente critico per le aziende industriali che decidono oggi di investire mettendo successivamente in discussione somme già acquisite a bilancio in esercizi precedenti. Tale condizione in particolari soggetti vulnerabili finanziariamente, creerebbe problematiche molto serie per il proseguo dell’attività aziendale.

Blockchain può mettere a disposizione la sua inviolabilità dei dati archiviati nel tempo, fungendo da garante circa la loro immediata disponibilità su specifica richiesta e soprattutto la tracciabilità di tutta la catena di acquisizione di quei dati determinanti a rendere conformi i risultati e il relativo metodo di analisi.

Applicazioni blockchain per garantire le PPPM (Proposte di progetto e programma di misura) o CAR (cogenerazione ad Alto Rendimento) che sono alla base di progetti di efficienza energetica in stabilimenti industriali, possono rendere più sicuro un investimento finanziario da parte dell’azienda o di un soggetto Terzo (ESCO) che sottomette le sue garanzie al raggiungimento degli obiettivi.

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